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carte revolving

Carta di credito revolving: a che serve?

Sempre più spesso si sente parlare di una particolare forma di prestito, cioè la carta revolving, ma di cosa si tratta e come funziona?

Cos’è la carta revolving

La carta revolving può essere considerata una sorta di carta di credito che però non è collegata ad un conto corrente. Si tratta di un prodotto a metà strada tra una carta prepagata e una carta di credito, ma mentre nella prima di fondi derivano da versamenti eseguiti dal titolare, dal datore di lavoro, da parenti o amici e quindi si tratta di soldi del titolare, nella seconda i soldi sono prestati dalla banca o dalla finanziaria emittente. Può essere richiesta per ottenere piccole somme di denaro da restituire in rate mensili. Si tratta di una forma di prestito personale che può essere ottenuto anche da soggetti che tradizionalmente non ricevono denaro in credito, come studenti, casalinghe, persone quindi che non hanno redditi dimostrabili.

Per cosa può essere utilizzata la carta revolving

Il credito ottenuto con questo prodotto può essere definito a consumo. Chi ottiene il prestito non è tenuto ad indicare come userà le somme. La carta può essere utilizzata per effettuare pagamenti presso esercizi commerciali, per pagare le bollette o qualunque altra spesa risulti necessaria, o semplicemente gradita, al titolare della carta. Il tutto fino all’importo massimo previsto dal contratto. I rimborsi, come per qualunque prestito, prevedono una quota di capitale e una quota di interessi. Gli interessi sono calcolati sulle somme effettivamente utilizzate nell’arco di un mese, ciò che resta del plafond verrà reso disponibile per il mese successivo, a questo viene aggiunta la quota prevista per ristabilire il plafond iniziale. Ad esempio se il contratto prevede una disponibilità di 1000 euro al mese e in tale arco temporale il titolare usa solo 200 euro, pagherà la quota di interessi solo su tale somma e all’inizio del nuovo mese vedrà comunque ricostituire nuovamente il plafond iniziale.

I costi della carta revolving

Quando si sceglie di stipulare un contratto per avere le carte revolving è bene prestare attenzione ai costi. Trattandosi di un prodotto concesso senza particolari garanzie anche a coloro che non hanno redditi dimostrabili e senza la presenza di un garante, è naturale che la banca applichi dei costi più elevati rispetto a quelli solitamente applicati per altre tipologie di credito. le spese da sostenere sono legate all’emissione della carta, canone annuo della carta, costo dell’estratto conto, la quota di interessi da pagare sulle somme e spesa di incasso rata. Spesso le banche applicano anche delle commissioni sui prelievi di contanti, inoltre se viene stipulata un’assicurazione, nella maggior parte dei casi richiesta dalla banca, deve essere considerato anche il costo di tale polizza.

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